Esami clinici
L'eziopatogenesi della PSSD non è ancora nota, in altre parole, non sappiamo in quale sistema e distretti del corpo si trovi il nocciolo del problema. Molte persone con PSSD hanno fatto esami di vario tipo senza particolari rivelazioni. Questo non deve essere un motivo per farsi frenare dall'idea che fare esami sia solo tempo e soldi buttati. Ha senso procedere con certi esami (e non con altri) dai più standard ai meno, in presenza di specifici sintomi, anche considerando che:
- le sindromi post-SSRI presentano una varietà di sintomi e non sappiamo se chi ne soffre abbia gli stessi danni sottostanti, ogni caso potrebbe essere un caso a sé.
- accanto alla PSSD potrebbero esserci problemi che ne peggiorano la sintomatologia, che se diagnosticati e trattati potrebbero alleviare i sintomi. Non è da escludere che la PSSD possa rendere l'apparato riproduttivo più vulnerabile a problemi genito-urologici che non vanno trascurati.
- chi ha il dubbio di avere PSSD, specialmente se i suoi sintomi e la loro insorgenza non rispecchiano le caratteristiche più note, potrebbe avere in realtà problematiche di diverso tipo, individuabili e curabili.
Sintomatologie simili
- sindrome post finasteride e sindrome post retinoidi, così come sindromi post antipsicotici, sono condizioni persistenti che seguono l'uso di farmaci diversi, ma che hanno una notevole sovrapposizione di sintomi con la PSSD. Ci sono persone che hanno assunto contemporaneamente più di questi farmaci e non sanno attribuire con esattezza i loro sintomi persistenti all'uno o all'altro.
- farmaci assunti attualmente che possono dare effetti collaterali sessuali. La maggioranza di psicofarmaci può farlo, per esempio molti antipsicotici fanno aumentare la prolattina e ridurre il testosterone (verificabili da analisi del sangue); finasteride, retinoidi, pillola contraccettiva, steroidi anabolizzanti sono altri farmaci da tenere in considerazione (non gli unici).
- neuropatia delle piccole fibre: può includere sintomi di disfunzione sessuale, compresa l'ipoestesia genitale.
- diabete (glicemia/glucosio alto nel sangue). Può causare disfunzioni sessuali e anche ipoestesia genitale.
- disfunzioni tiroidee (ipotiroidismo, ipertiroidismo) e altri squilibri ormonali.
Quali esami fare e a chi rivolgersi
Per disfunzioni sessuali
Andrologo, Ginecologo, Urologo, Angiologo, Endocrinologo
- Analisi degli ormoni che tipicamente possono influenzare la risposta sessuale.
Nel caso di prolattina alta e testosterone basso, un farmaco come la cabergolina può venire prescritto per riequilibrarli.
La maggioranza di persone con PSSD non ha questi squilibri ormonali, e qualcuno che li ha curati non ha visto i miglioramenti sperati.
Qui una lista più ampia di elementi da controllare nelle analisi del sangue:
Emocromo, DHT, SHBG, testosterone, testosterone libero, prolattina, estradiolo, progesterone, THS, T3, vitamina D, vitamina B12.
Anche se gli ormoni nel sangue sono nei range, ciò non esclude la possibilità di squilibri ormonali nel sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), che non sono osservabili se non con esami specifici e delicati disponibili probabilmente solo a livello di ricerca scientifica, come il prelievo di liquor cerebrospinale, che ha permesso di vedere in un campione di pazienti con Sindrome post finasteride una carenza dello steroide neuroattivo allopregnanolone. In altre parole, rimane possibile che la PSSD sia un problema neuroendocrino.
Più in particolare per la disfunzione erettile:
- Esame della prostata per verificare la presenza di prostatite, cioè infiammazione dell'organo: urinocultura e esplorazione digito-rettale (palpazione della ghiandola prostatica) da un urologo. La prostatite batterica viene trattata con antibiotici. Quella abatterica può essere cronica e i sintomi possono presentarsi, attenuarsi, regredire e poi ricomparire; talvolta non c'è una cura decisiva ma un mix di diversi componenti, ognuno dei quali mirato verso uno specifico meccanismo d’azione coinvolto nell’erezione e nella libido. Tra i più utilizzati ci sono quelli a base di L-arginina, Propionil-L-carnitina e Vitamina B3, utili per sostenere la funzione erettile contribuendo al fisiologico afflusso di sangue nei vasi. I disturbi alla prostata possono infatti interferire negativamente con la sfera sessuale portando a disfunzione erettile ed eiaculazione precoce.
- Eco-color-doppler penieno: a riposo e dinamico (con erezione indotta con iniezione nel pene di Prostaglandine o altro farmaco vasoattivo); verifica l'integrità dei corpi cavernosi e il flusso sanguigno, ovvero se è possibile l'erezione indotta meccanicamente. Esamina anche la morfologia del pene, per esempio se ci sono fibrosi evidenti.
- Ecografia peniena e testicolare
- Rigiscan per il monitoraggio delle erezioni notturne. Un piccolo strumento con due anelli che si applicano sotto al glande registrerà le fasi di rigidità del pene durante il sonno, in particolare per valutare le erezioni spontanee che si verificano nella fase REM. La loro assenza indica che la disfunzione erettile ha origine anatomica e non psicogena.
- AngioTac: la TAC (raggi X) per osservare i vasi sanguini (arterie e vene) e il flusso sanguigno.
- Elastografia: esame ecografico che permette di vedere il grado di fibrosi dei corpi cavernosi del pene. La fibrosi è un tessuto cicatriziale che limita l'elasticità tissutale, peggiorando o causando disfunzione erettile.
- Cavernosometria ed altri esami specifici per la disfunzione erettile.
- Esame del pavimento pelvico: è la zona nel piccolo bacino costituita da legamenti, muscoli e tendini che “sostengono” gli apparati genito-urinario e anorettale, i muscoli del pavimento pelvico possono, specialmente nelle donne, sviluppare problemi di ipotono e ipertono, che potebbero incidere sulle disfunzioni sessuali; vengono valutati con l’esplorazione digitale del retto e/o della vagina. Esercizi specifici vengono prescritti in base al caso. Per le donne può essere consigliabile consultare specialisti esperti in vulvodinia, che è un disturbo di dolore neuropatico spesso comprendente problemi del pavimento pelvico.
Neurologo
Riflessi nervosi genitali
Sono risposte autonome/involontarie del sistema nervoso.
- Riflesso bulbo-cavernoso, mediato dal midollo spinale (S2–S4): il medico inserisce un dito nell'ano del paziente e con una punta smussa stimola la parte anteriore del pene, oppure punge lievemente il glande: normalmente si verifica una contrazione del muscolo bulbo-cavernoso alla base del pene.
- Riflesso cremasterico: è un riflesso superficiale presente nei maschi. L'equivalente femminile di questo test è chiamato riflesso di Geigel. La funzione del muscolo cremasterico, alimentato dal nervo genitofemorale (L1, L2), viene valutata dalla risposta autonoma di sollevamento del testicolo quando l'area mediale della coscia sullo stesso lato del corpo viene sfiorata verso il basso.
Neuropatia (o nevralgia)
Alcuni sintomi della PSSD, in particolare l'anestesia genitale, potrebbero essere causati da neuropatia periferica.
- Elettromiografia (EMG) dei muscoli perineali e del nervo pudendo (destro e sinistro).
- Potenziali evocati somatosensoriali (SEP) del nervo pudendo e del nervo sacrale.
- Potenziali evocati laser (LEP), esame più di nicchia che oltre ai grossi nervi già esaminabili con i SEP esamina anche le fibre nervose di calibro inferiore.
I tre esami sopracitati si eseguono tramite sensori applicati ai genitali (es. anelli) e sulla cute (es. elettrodi o aghetti), vengono inviati segnali ed osservata la conduzione elettrica attraverso il sistema nervoso periferico.
- Risonanza magnetica del tratto lombosacrale della colonna vertebrale: per vedere se sono presenti a livello meccanico motivi che possono generare una nevralgia pudenda, come la compressione di un nervo.
Più in particolare sulle piccole fibre nervose:
- Biopsia cutanea: consiste nell'asportazione di un minuscolo frammento di pelle su cui verrà analizzata la densità delle terminazioni nervose. Anche trovando uno specialista disposto ad eseguirla in area genitale, non ci sono a oggi metri di confronto con un campione sano nella letteratura medica. Un'idea è allora quella di fare una biopsia cutanea a livello di coscia, dal momento che la neuropatia periferica potrebbe essere notabile nell'area genitale, ma non essere limitata ad essa.
- Test sensoriali quantitativi (QST): il paziente segnala il momento in cui una sensazione fisica diviene percepibile. Per il sintomo di ipoestesia genitale è facile che tale esame consegni risultati anormali, tuttavia si tratta di segnalazioni volontarie, dunque i risultati non garantiscono oggettività. Qualcosa di comparabile è la valutazione della sensibilità termica e vibratoria mediante Genito Sensory Analyzer (GSA).
- Microscopia confocale corneale: un metodo più nuovo dei due precedenti, consiste in una scansione dell'occhio, potrebbe però essere disponibile solo in ambito di ricerca.
Esami del sistema nervoso centrale (cervello)
Quando la Sindrome post-SSRI comprende molti sintomi gravi, come ottundimento emotivo, anedonia, disfunzioni cognitive, disturbi del sonno ed altri, le preoccupazioni possono più facilmente cadere su problemi del cervello.
- Elettroencefalogramma (EEG) è un esame che monitora e traduce in un grafico il funzionamento del cervello, la sua attività elettrica, tramite sensori applicati sulla testa. Eventuali anomalie vanno successivamente indagate.
- TAC (tomografia assiale computerizzata): è un esame che tramite raggi X fornisce immagini tridimensionali dei tessuti interni e può rilevare danni nella struttura del cervello (ma non ne osserva il funzionamento).
- Risonanza Magnetica Funzionale (o fMRI): è un tipo risonanza magnetica per immagini che rende possibile osservare quali aree del cervello si attivano durante l'esecuzione di un determinato compito.
- Analisi quantitativa dell'elettroencefalogramma (QEEG): con elettrodi posti sul cuoio capelluto, rileva l'attività elettrica corticale e riconduce eventuali anomalie a determinati comportamenti o disturbi, tra cui ADHD, schizofrenia, depressione maggiore, trauma cranico e disturbo ossessivo-compulsivo. Se viene rilevata un'alterazione significativa, un tipo di trattamento proposto è il Neurofeedback: con l'utilizzo di un computer e di elettrodi posti sulla testa, il paziente diventerà capace di modificare consapevolmente l'attività elettrica del proprio cervello. Il neurofeedback si propone anche come alternativa ai metodi farmacologici per il trattamento di numerose condizioni cliniche.
Gastroenterologo
Circa il 90% di serotonina nel corpo si trova nell'intestino. Ci sono alcuni indizi, sia nelle esperienze di pazienti sia in letteratura medica, che le alterazioni del microbiota intestinale possano avere un ruolo nella PSSD.
- Candida intestinale: importante eseguire questo esame prima di quello del microbiota intestinale, perché un eventuale antibiotico preso per la SIBO potrebbe peggiorare la candida.
- Breath Test al Glucosio per la diagnosi della SIBO (Sindrome da proliferazione batterica intestinale): dopo aver ingerito una soluzione contenente glucosio, per 2-3 ore, ogni 15 o 30 minuti il paziente dovrà soffiare in un macchinario. Se c’è sovracrescita batterica, ci sarà una fermentazione del glucosio somministrato con produzione di idrogeno che viene misurato nell’aria espirata.
- Microbiota intestinale: l'esame verifica le popolazioni batteriche e la presenza o meno di disbiosi (alterazioni della flora batterica intestinale) e di che tipo, con possibilità di trattarla tramite dieta e integratori. Prima di fare questo esame non bisogna assumere prebiotici o probiotici. Si tratterà di prelevare in un apposito contenitore un campione di feci da fare analizzare in laboratorio (può essere spedito), che ti consegnerà il referto da far valutare, eventualmente, da un nutrizionista.
Psicoterapeuta, sessuologo
Per quanto riguarda la necessità che alcuni potrebbero avere di chiarire un coinvolgimento psicogeno sui sintomi, questa pagina offre un quadro delle ragioni per cui potrebbe essere utile rivolgersi a un terapeuta sessuologo: Psicoterapie e consulti sessuologici.