Disfunzioni sessuali post-SSRI

BMJ   2020 ;  368   doi:  https://doi.org/10.1136/bmj.m754   (Published 27 February 2020) Cite this as:  BMJ  2020;368:m754 Post-SSRI sexual dysfunction An important iatrogenic condition, recognised by regulators Sexual difficulties after treatment with selective serotonin reuptake inhibitors (SSRIs) were first reported to regulators in 1991, but it was only in 2006 that these symptoms were formally characterised as a syndrome, now known as post-SSRI sexual dysfunction. 1 2 In May 2019, the pharmacovigilance risk assessment committee of the European Medicines Agency concluded that post-SSRI sexual dysfunction is a medical condition that can persist after discontinuation of SSRIs and serotonin-norepinephrine reuptake inhibitors (SNRIs). A month later, EMA recommended that product information on all relevant antidepressants should be updated to reflect reports of long term sexual dysfunction after treatment. 3 Post-SSRI sexual dysfunction is u...

Female Sexual Dysfunction and Disorders (T Lorenz and R Nappi, Section Editors) Published: 28 October 2019 Are There Any Sex/Gender Differences in Post-Selective Serotonin Reuptake Inhibitors (SSRI) Sexual Dysfunction (PSDD)? Y. Reisman  Current Sexual Health Reports volume 11, pages237–242(2019)Cite this article Abstract Purpose of Review Because of the sex/gender differences in the manifestation of depression, one can assume the possible existence of gender differences in post-SSRI sexual dysfunction (PSSD). This article tries to summarize the available data on sex/gender differences in PSSD and to evaluate if different approaches in diagnosis or treatment of different genders are needed. Recent Findings Depression is a leading cause of disability worldwide. Studies observed gender differences in prevalence and clinical presentation of depression, adherence to treatment and pharmacological features of antidepressant treatment. Sexual adverse events during the...

18 febbraio 2020, RxISK.org Membri del Parlamento Britannico Nell'ottobre 2019 siamo stati contattati da un malato di PSSD britannico che aveva fatto un ottimo lavoro per far interessare il suo Membro del Parlamento (MP), Steve McCabe , alla sua condizione. Siamo stati informati che il signor McCabe voleva riunire un folto gruppo di parlamentari per cercare di ottenere un po' di supporto per i malati e sperando di stimolare l'interesse a trovare cure. Stava contattando persone come il ministro della sanità e NHS Inghilterra. Abbiamo contattato tutti i malati di PSSD con sede nel Regno Unito, chiedendo se avrebbero scritto ai loro parlamentari per chiedere il loro coinvolgimento. Sfortunatamente, un'elezione generale alla fine del 2019 ha comportato la sospensione di tutto perché alcuni deputati potrebbero non essere stati rieletti. Steve McCabe è stato rieletto e quindi questo sembra un buon momento per riavviare l'iniziativa. Abbiamo bisogno del maggior n...

Post-SSRI sexual dysfunction (Disfunzione sessuale post-SSRI), abbreviato in PSSD, è il nome apparso in letteratura medica per indicare i casi in cui farmaci antidepressivi SSRI e SNRI causano una forma di disfunzione sessuale persistente dopo la loro sospensione e potenzialmente irreversibile. (1, 2, 3, 4) Nonostante il nome e la definizione originaria, successivi case reports e reviews hanno osservato che spesso questi sintomi sessuali sono accostati ad ulteriori sintomi persistenti sconosciuti prima del trattamento, quali ottundimento emotivo, anedonia, disfunzioni cognitive, disturbi sensoriali ed altri (5, 6, 7) e che una sovrapponibile sintomatologia persistente è stata osservata anche come risultato di altre molecole ad azione serotoninergica, nonché di farmaci diversi come finasteride ed isotretinoina, promuovendo l'ipotesi che alla base di queste sindromi possa esserci un comune meccanismo eziopatogenetico ancora da indagare. (8, 9, 10) Delineazione Le disfunzioni s...

3 Febbraio 2020, RxISK.org Si consiglia di leggere prima l’articolo correlato “ Sesso, sospensione e confini ”. Cerchiamo persone interessate alle questioni sollevate nell’articolo precedente che vogliano commentare o ampliare la lista di domande sotto riportata. Siamo poco abituati a pensare che la pelle e l’intestino in primis, ma anche la vescica e forse il rivestimento interno dei polmoni, i nostri confini, siano con molta probabilità dotati di vista, udito, gusto, olfatto e interagiscano con l’ambiente in un’ampia gamma di modi che sono fondamentali per la nostra esperienza, ma ai quali difficilmente prestiamo attenzione finché la nostra esperienza non subisce un cambiamento, finché non perdiamo qualcosa. Abbiamo bisogno di domande che vadano ad integrare il questionario qui di seguito, o esempi per descrivere i vari cambiamenti. Potrebbero esserci un sacco di espressioni nelle varie lingue che sono più indicate per far passare il concetto che i confini sono i veri respons...

3 Febbraio 2020, RxISK.org “Pensi che studiare i monostrati cellulari ti farà capire perché ti innamori di una ragazza?” La citazione è di Rudolf Hess, vincitore del premio Nobel per la medicina nel 1949. I suoi studenti ricordano che ripeteva sempre di non studiare un neurotrasmettitore o persino una cellula senza prima aver pensato alla provenienza e alla funzione di questa piccola componente del nostro corpo. Il seguente è il primo di due articoli riguardanti la tematica dei confini – si consiglia la lettura in successione di questo articolo e del secondo, intitolato “Porta per l’anima”. Confini Il confine è il più essenziale, il più primitivo degli elementi vitali. Segna l’esistenza di un ambiente interno che dev’essere “difeso” da tutto ciò che è esterno. Crea un ordine che può essere “stabilito” in rapporto a un disordine. I confini hanno creato la vita. Il passo successivo è stato quello della suddivisione dei confini che ha portato alla creazione di diversi in...